Obiezione Respinta | presidio 8 marzo 2017 | Non Una Di Meno

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mar

A CHI AFFIDI LA TUA SALUTE? Oggi OTTO MARZO siamo qui davanti all’ospedale Galliera per affermare che le donne devono essere libere di autodeterminare le proprie scelte in campo sanitario e riproduttivo, senza essere limitate dall’orientamento confessionale dei medici nelle strutture pubbliche. Abbiamo scelto il Galliera perché percepisce finanziamenti pubblici ma non applica la legge 194. Il recente caso del concorso per ginecologi nella regione Lazio dimostra che dare una risposta adeguata alle richieste delle donne è questione di volontà politica, mentre purtroppo la volontà è quella di dare la priorità ai privilegi dei medici. Sappiamo che dietro all’obiezione di coscienza spesso si nasconde l’ipocrisia e l’opportunismo di certi medici, che per non perdere clienti e guadagni evitano di comunicare la propria posizione in merito. Questo non riguarda soltanto i casi di interruzione volontaria di gravidanza, è tutta la sfera della vita sessuale e riproduttiva, della contraccezione e della salute psicofisica che ricade sull’esistenza delle donne. In tutto il mondo noi donne riprendiamo in mano le nostre vite e le nostre scelte riproduttive. Siamo soggetti autonomi, rifiutiamo che medici, poteri religiosi ed economici, e in generale il sistema patriarcale possano scegliere per noi. Da oggi lanciamo una mappatura da costruire insieme: invitiamo tutte a chiedere ai medici ginecologi e ginecologhe a cui ci rivolgiamo se sono obiettori di coscienza, con l’obiettivo di poter scegliere da chi farci seguire in momenti così delicati della nostra vita. Ti chiediamo quindi di scrivere alla mail nonunadimenogenova@gmail.com le informazioni che hai raccolto sui medici con cui sei entrata in contatto specificando chi è il medico, dove lavora e se obietta o meno. Il sapere in questo campo lo si può costruire solo dal basso e collettivamente. Questa iniziativa rientra nelle azioni pensate nell’ambito dello sciopero globale delle donne: l’otto marzo è da sempre per noi giornata di lotta per i diritti, per dire basta alla violenza di genere, alle discriminazioni sul lavoro, al razzismo e al sessismo dilaganti, a pregiudizi e stereotipi di genere nella scuola, all’obiezione di coscienza che minaccia l’applicazione della legge 194 sulla interruzione di gravidanza, alla riduzione della libertà delle giovani di scegliere di diventare madri. Per tutti questi motivi saremo in piazza per un corteo cittadino, alle 18 concentramento sotto Porta dei Vacca, in contemporanea con tutte le altre città italiane e nelle stesso giorno con tutti gli altri paesi del mondo. SE LE NOSTRE VITE NON VALGONO, NOI SCIOPERIAMO! Non Una Di Meno Genova

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