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11 settembre 2017
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Roma, 9 settembre 2017
Comunicato di D.i.Re- Donne in rete contro la violenza
“Non esiste alcuna giustificazione per lo stupro”
Se verrà accertata la colpevolezza dei carabinieri accusati di avere stuprato a Firenze due giovanissime ragazze americane, ci troveremo di fronte a un fatto orribile e a conseguenze assai gravi. Le forze dell’ordine sono chiamate a garantire la sicurezza di tutte e di tutti, e la fiducia delle donne nella possibilità di ottenere protezione e giustizia potrebbe subire un duro colpo, vanificare anni di lavoro per l’emersione della violenza maschile sommersa. Negli ultimi vent’anni molto è cambiato, le donne denunciano di più anche perché arretra, pur non ancora a sufficienza, la mentalità paternalista e maschilista di molti esponenti delle forze dell’ordine. Negli 80 Centri Antiviolenza della nostra rete nazionale ascoltiamo spesso le testimonianze di donne che sono state rimandate a casa dal maltrattante quando si erano rivolte ai carabinieri chiedendo aiuto per sottrarsi alla violenza domestica. Tuttora carabinieri e polizia sottovalutano lo stalking e le molestie, non sono formati e preparati adeguatamente per gestire i casi di violenza maschile. E’ essenziale e urgente fare formazione, ma anche arruolare più donne cui vanno garantiti rispetto e effettiva parità per fare carriera e ricoprire cariche dirigenziali.
Vogliamo inoltre attirare l’attenzione sulla doppia morale che emerge dalla narrazione dei media e dalle reazioni dell’opinione pubblica. Le ragazze uscivano da un locale, avevano bevuto e fumato, dunque la loro parola è messa in dubbio. Il pensiero sottotraccia, a volte non detto eppure chiarissimo, è che abbiano meritato la violenza perché erano in giro a notte fonda, e per giunta alterate. Ma eventualmente questa loro condizione di fragilità costituirebbe una aggravante, mai una giustificazione. Non esiste alcuna giustificazione per lo stupro.
Si dubita inoltre delle loro parole perché, si dice e si scrive, non hanno gridato e non hanno lottato: e chi di noi lo farebbe se l’aggressore fosse armato di pistola?
Si insinua addirittura che avrebbero denunciato lo stupro per incassare il premio di una assicurazione contro la violenza sessuale stupilata negli Stati Uniti, ignorando che in quel paese, dove una su cinque viene stuprata e dove la violenza maschile nei campus universitari è allarmante, tutte le assicurazioni private risarciscono lo stupro.
L’esperienza e la pratica di D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza nel combattere la violenza maschile, quella diffusissima fra le mura domestica, quella inattesa da parte di uomini in cui le donne riponevano fiducia, dice che le parole delle donne che si espongono nel denunciare e chiedere giustizia vanno sempre ascoltate, credute e considerate degne di fede fino a inequivocabili prove contrarie. D.i.Re esprime vicinanza e solidarietà alle ragazze americane, e mette a loro disposizione, se lo vorranno, l’ascolto e il sostegno dei Centri Antiviolenza della Rete.